ࡱ > G I F bjbjVV 8( < < $ . T+ : : : : : ) ) ) * * * * * * * $ l- 0 F * ) ) ) ) ) * : : + k k k ) L : : * k ) * k k k : | u k * $+ 0 T+ k T0 u T0 k T0 k T ) ) k ) ) ) ) ) * * k ) ) ) T+ ) ) ) ) T0 ) ) ) ) ) ) ) ) ) : XXXIII domenica del tempo ordinario14 novembre 2010 Dal vangelo secondo Luca In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Ges disse: Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sar lasciata pietra su pietra che non sar distrutta. Gli domandarono: Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sar il segno, quando esse staranno per accadere?. Rispose: Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: Sono io, e: Il tempo vicino. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perch prima devono avvenire queste cose, ma non subito la fine. Poi diceva loro: Si sollever nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi dar parola e sapienza, cosicch tutti i vostri avversari non potranno resistere n controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andr perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita. Per la riflessione L'apostolo Paolo, nella seconda lettura di questa domenica, ci d una regola fondamentale: "Chi non vuol lavorare neppure mangi" (2Ts 3, 10). Questo detto dell'apostolo non pu essere banalizzato o semplicemente citato per evitare la pigrizia, ma va interpretato e colto come una regola di vita che abbraccia tutti gli aspetti dell'esistenza, a cominciare dall'impegno nella vita spirituale che esige responsabilit, rigore, laboriosit, coscienziosit. Noi tutti infatti rischiamo di cadere - per quanto riguarda la sfera della vita interiore - e di vivere in modo parassitario, corrispondendo senza neanche avvedercene, proprio al quadretto tracciato da Paolo: Senza fare nulla e sempre in agitazione (3,11). La coscienza della venuta del Signore o la consapevolezza di un compimento in atto non pu essere una scusa per lasciarsi andare, ma esige al contrario un profondo radicamento nel "qui e ora" perch ci che si deve compiere si possa compiere, e nella sua totalit. Il Signore stesso ci mette in guardia e ci richiama a una profonda vigilanza della coscienza quando dice: Badate di non lasciarvi ingannare (Lc 21,89. Lasciarsi ingannare - questo il rischio che corriamo - significa proprio lasciarsi andare di qua e di l alla ricerca di cose straordinarie e terrificanti, che pure ci sono e non mancano mai nella storia, e persino nelle nostre piccole storie, ma che in realt non dicono niente se non passano attraverso una percezione pi profonda, se non conducono ciascuno alla decifrazione di un senso pi grande che si fa segno e ci fa segno, invitandoci a orientare il nostro cammino sempre pi decisamente verso una mta degna di questo e per la quale si possa persino rischiare e sacrificare la vita. Il "segno" del compimento non sta infatti negli avvenimenti straordinari, bens nell'esperienza personale di una sempre pi personale ed esigente testimonianza: "Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno (21,12). Laddove la domanda degli astanti guarda verso gli avvenimenti esterni, la risposta di Ges riporta l'attenzione agli avvenimenti che toccano le nostre persone, la nostra intimit. "Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi" (21,16). Il grande segno del compimento passa per la nostra vita laddove - ogni giorno di pi - siamo chiamati a far crollare "pietra su pietra" (21,6) ci che oggetto di ammirazione, per essere riconosciuti cultori "del mio nome" (Ml3,20) perch "odiati da tutti per causa del mio nome" (Lc 21,17). La tentazione di fuggire grande e l'esortazione radicale: "con la vostra perseveranza salverete la vostra vita"(21,19). Ma sarebbe un'illusione - una tremenda illusione - voler improvvisare questa perseveranza, che invece esige un lento e accurato cammino di preparazione. Una preparazione che esige una grande applicazione a "lavorare" su se stessi per essere pronti a dare se stessi come un buon pane da mangiare. Per la preghiera Signore, siamo lavoratori nel tuo campo, operai del Regno.Liberaci dalla tentazione dell'agitazione continua,che ci porta a non far nulla, in realt. Rendici coscienziosi e concentrati nel "qui e ora" ove ci richiesto di lavorare, scacciando fole e inutili pensieri. Ora, proprio oggi, siamo chiamati a coltivare quella perseverante fede che permetter il compimento finale di ogni nostra opera. Sii benedetto, Signore, che ci accompagni e ci attendi. (Fratel MichaelDavide da "Messa quotidiana", Novembre 2010) # $ 4 5 N O + , - @ A M q º~rfVrJrJ>r>rh.e CJ OJ QJ aJ h3v CJ OJ QJ aJ hh= hoQn 6CJ OJ QJ aJ hz CJ OJ QJ aJ hh= CJ OJ QJ aJ hGB hoQn 5CJ OJ QJ aJ hoQn CJ OJ QJ aJ hh= hoQn 6CJ OJ QJ aJ hh= hh= 6CJ OJ QJ aJ hh= CJ aJ hh= hoQn 5CJ OJ QJ aJ hoQn hoQn 5CJ$ aJ$ hoQn hoQn 5CJ aJ hoQn 5CJ$ aJ$ hu hjU 5CJ$ aJ$ 5 N , - @ $a$gdSii gdSii $a$gdp* $a$gdh= $a$gdoQn $a$gdu v w * + , | C c S + , Q p 8 9 t u ؼؼؼؼؼؼؼؐؼؼ hh= h CJ OJ QJ aJ hh= 6CJ OJ QJ aJ hh= h 6CJ OJ QJ aJ h CJ OJ QJ aJ hh= h.e >*CJ OJ QJ aJ hh= CJ OJ QJ aJ hh= h.e 6CJ OJ QJ aJ h.e CJ OJ QJ aJ 8u { | 0 5 6 i j ~ / 0 C b c d w hGB CJ OJ QJ aJ hSii 6CJ OJ QJ aJ hSii hGB 6CJ OJ QJ aJ hSii hSii 5CJ OJ QJ aJ hoQn CJ OJ QJ aJ hSii h 6CJ OJ QJ aJ hSii CJ OJ QJ aJ hh= h 6CJ OJ QJ aJ hh= CJ OJ QJ aJ h CJ OJ QJ aJ - !hp* 6CJ OJ PJ QJ ^J aJ 'h hGB 6CJ OJ PJ QJ ^J aJ !h 6CJ OJ PJ QJ ^J aJ 6 &P 1h:pm . 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